lunedì 19 giugno 2017

Recensione: La rivoluzione d'amore


La rivoluzione d'amore
di Andrea Pilotta


Editore: Garzanti libri
Prezzo Cartaceo: € 12,90 
Pagine: 170


Alcune notti è impossibile dormire. Alcune notti le emozioni hanno bisogno di essere scritte. Perché è il solo modo per non sentirsi sopraffatti. È questo che fa Andrea dalla fine di agosto, ogni sera. Scrive lettere a suo figlio Jacopo, detto Papo, sedendosi alla sua scrivania. Quelle ore di sonno perso sono ore piene di vita. Ore piene dell’allegria, dell’umorismo, della vitalità di un bambino supereroe. Che ama le lasagne della nonna, andare a pesca, disegnare le sue passioni. Correre un giorno sul cammello con le corna è il suo sogno, strambo e straordinario come solo il sogno di un bambino può essere. Da quelle parole scritte alla luce della luna, Andrea parte per scrivere il romanzo che racconta la storia di Papo. Una storia che ha dentro una rivoluzione d’amore. Ha dentro il messaggio che la vita va presa a morsi, va vissuta attimo dopo attimo. Che si può essere forti anche nella debolezza. Che si può portare gioia agli altri anche nelle difficoltà. Che non si deve mai perdere la voglia di ridere e di prendere in giro il destino anche quando ci mette davanti a una prova. Davanti alla prova più dura. Perché a fine agosto il cuore malato di Papo a soli dieci anni ha smesso di battere per sempre. Ma la sua voglia di vivere non può smettere di battere. Non esiste fine per i suoi scherzi, i suoi sorrisi, la sua fantasia sfrenata. E Andrea, giorno dopo giorno, ha capito che Papo, qualunque cosa stia facendo dall’altra parte dell’Infinito, è felice. È felice di sapere cosa succede qui giù, quanto sia difficile, ma anche quanto il suo approccio alla vita stia aiutando tutti. Quanto il suo ricordo spezzi il respiro, ma permetta ancora di sorridere nonostante tutto. Per questo Papo è e sarà sempre un supereroe alla guida di una rivoluzione d’amore, magari con il suo fedele destriero: il cammello con le corna.



Questo romanzo, è una vera carezza per il cuore, e parte con una toccante prefazione scritta da Jacopo Fo, il quale rileva che vivere il dolore in solitudine, senza inventarsi nulla, distrugge la qualità umana delle persone. Attraversare il dolore giocando, facendo finta che si possa andare oltre, fa crescere la qualità di tutto il genere umano. Un padre, che scrive lettere a un figlio scomparso troppo presto. Un bimbo così singolare da essere il primo tra gli altri membri della famiglia ad aver maturato un tale gene. Mutazione genetica in utero, de novo il primo fortunato in famiglia. Nessuno lo decide, succede. Quella mutazione genetica causa la patologia che ha colpito il bimbo protagonista di questo libro: un bambino della sua età, cammina e fa una vita normale, sotto sforzo si raddoppiano, invece a lui sono sempre bastati a fare tutto, li ha usati meglio di chiunque altro, quei novantanove battiti. La reazione del padre e di Mamma, in momenti e in posti diversi, è stata identica, dapprima impietriti, poi inorgogliti che a otto anni il piccolo Jacopo, sapesse già esprimere certi concetti in certi modi, poi il sorriso per il loro piccolo Kurt Cobain. Altro che psicologo, con i suoi messaggi, Jacopo, ha insegnato ai genitori, che la vita, va usata, sempre e comunque. Alcuni passaggi, sono davvero commoventi, ad esempio, quando il padre, in una delle lettere, si chiede se i bimbi vanno a scuola anche di là dall’Infinito, sperando che Jacopo sia a lezione da Gianni Rodari. Con Jacopo, nulla era banale. E’ piombato nelle vite dei suoi genitori e le ha stravolte positivamente con il suo sano rock’n’roll bambino. E’ riuscito a unire tutta la famiglia. Quella di Mamma scombinata anni prima dai suoi dolori, e quella di papà, con i soliti casini d’imposizioni e scelte procrastinate e mai prese. Commovente la lettera che descrive l’ultima giornata di Papo (così il padre ha sempre chiamato il piccolo). Jacopo ha combattuto una lotta disperata per rimanere vivo, ma le possibilità che lui riuscisse a farcela erano ormai pochissime. E’ entrato in coma, per due giorni, è rimasto in vita grazie all’ECMO (circolazione saguigna extracorporea), poi la fine, inesorabile. Un’ultima giornata, che il padre, ricorda, essere iniziata con allegria e spensieratezza tra l’altro. Una raccolta di missive, che vi lascerà un segno profondo nel cuore. Ciliegina sulla torta, il fatto che, parte dei proventi del libro, tramite l’associazione Davide il Drago, contribuiranno a sostenere la ricerca dello staff del dottor Jacopo Olivotto.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Latte di soia
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Andrea Pilotta







      "Perchè la vita va vissuta, attimo dopo attimo."




                            

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