giovedì 1 giugno 2017

Recensione: Le buone intenzioni



Le buone intenzioni
di Kate Tempest

Editore: Frassinelli
Prezzo Cartaceo: € 18,50
Pagine: 336
Titolo originale: The Bricks that Built the Houses


Tutto inizia dentro una macchina che sta lasciando Londra: a bordo due ragazze, Harry e Becky, un ragazzo, Leon, e una borsa piena di soldi. Stanno scappando. Becky è una ballerina che per arrotondare fa la massaggiatrice; e sta scappando dal mondo vuoto dello spettacolo, dalle scarpe coi tacchi, dagli incontri negli alberghi, dalla gelosia asfissiante del suo ragazzo. Harry, invece, spaccia. Di giorno ai manager degli uffici di Londra centro, di sera nelle stesse feste della Londra glamour in cui Becky cerca di conoscere qualcuno di importante. E scappa dalla cocaina, e dai giri pericolosi e violenti in cui, chi fa un lavoro come il suo, inevitabilmente finisce. Leon è «il miglior amico e il socio in affari di Harry». E anche lui, come Harry, scappa da una vita che non sopporta più. E tutti e tre scappano dalle loro ambizioni frustrate, dalle loro famiglie ingrigite, dalle loro vite precarie, dalla noia senza redenzione di Londra Sud. Da quella macchina, nel corso del romanzo, guarderemo indietro, scopriremo quali sono i mattoni che hanno costruito le vite di Harry, Becky e Leon, e vedremo come, purtroppo, non sempre le buone intenzioni portano a prendere le decisioni giuste.



Questo è un libro diverso da quelli che sono solita leggere, mi è stato consigliato da un'amica che di libri belli ne capisce e forse, sono onesta, non so se da sola lo avrei scelto e adesso con il senno di poi mi rendo conto che avrei sbagliato alla grande. Un libro come questo è uno di quelli che racconta la realtà senza filtri, con un linguaggio diretto, con quelle parole forti che si cerca sempre di evitare ma che in fondo sono le uniche che fanno davvero arrivare il messaggio, che rendono alla perfezione e che si devono per forza usare quando si raccontano certe cose. La storia è quella di tre ragazzi, tre ragazzi come tanti, che aspirano a realizzare i loro sogni anche se sono costretti a vivere una vita che è ben diversa, le loro sono buone intenzioni, che forse agli occhi esterni potrebbero giustificare ogni cosa, ma lo fanno davvero? Harry spaccia droga alla gente importante ma il suo sogno è quello di aprire un centro sociale che possa aiutare le persone più bisognose, Becky sogna di diventare una ballerina professionista ma si deve accontentare di qualche comparsata e fa la massaggiatrice a pagamento e poi c'è Leon, amico in affari di Harry e con la quale condivide il sogno, anche lui vorrebbe far parte del centro sociale e dedicarsi alla cucina. Tre mondi diversi, tre vite diverse e tre caratteri diversi che però si ritrovano insieme e cercano in qualche modo di dare una scossa a quella quotidianità a volte squallida nella quale si sentono rinchiusi, insieme cercano di scappare da quel sud di Londra che fino ad adesso gli ha regalato solo delusioni e mille difficoltà. Un'autrice la Tempest che mi ha sorpreso con questo libro, mi ha fatto riflettere, il suo libro non ci porta in mondi fantastici dove il lieto fine è sempre dietro l'angolo, con questo libro ci narra uno spaccato di vita vera e la vita vera lo sappiamo tutti spesso e volentieri non lo considera neanche il lieto fine. Un libro da leggere, forse non la più semplice delle letture, ma di sicuro una di quelle che ti scava dentro senza usare mezzi termini e ci rimane lasciandoti in ricordo un pò di amaro in bocca e una visione meno superficiale della realtà.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Gin tonic
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 19 anni
Sito dell'autrice: Kate Tempest







      "Una macchina, tre ragazzi e quei sogni con le ali spezzate."


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