giovedì 6 settembre 2018

Recensione: Il volo dei cuori sospesi

Il volo dei cuori sospesi
di Elvia Grazi

Editore: Garzanti
Prezzo Cartaceo: €17,60                                                          
Pagine: 336

Le gemelle Ariele e Rebecca, di origine ebraica, non potrebbero essere più diverse. La prima, occhi così limpidi che ci si può vedere attraverso, è timida e schiva; la seconda, penetranti occhi verdi, è una ribelle pronta a sfidare tutto e tutti pur di non subire la vita. Ma Ariele possiede un talento che Rebecca non ha: fa sogni premonitori. Una fortuna e una condanna, perché spesso le cose che vede accadono senza che lei possa impedirlo. A nulla, infatti, servono quei sogni quando l’odio nazista si riversa sul paese in cui hanno trovato riparo. Così, la loro madre Giuditta si trova costretta a prendere una decisione cui nessuno dovrebbe essere chiamato: può salvare solo una delle figlie. E sceglie di salvare Ariele, affidandola alle cure di un’amica, e di portare con sé ad Auschwitz Rebecca, convinta che il suo carattere forte potrà salvarla. Una decisione che lascia un segno indelebile nella storia di tutta la famiglia. Negli anni a venire, Rebecca, che sopravvive all’orrore dei campi, chiude il suo cuore al mondo e decide che a nessuno sarà più permesso di calpestarlo. Al contrario, Ariele cerca di non sprecare l’occasione che le è stata offerta. Accoglie l’amore che le viene dato e se ne fa portavoce nella vita di tutti giorni. Senza mai tirarsi indietro. Anche quando Rebecca, con la quale non è più riuscita a ricostruire un rapporto, bussa alla sua porta e le chiede di occuparsi di una figlia, la sua, che non riesce nemmeno ad abbracciare, una bimba cui ha voluto dare un nome che racconta tutta una storia: Catena. Talvolta i ricordi sono come sassi che possono trascinarci a fondo, bloccando in un freddo, sincopato respiro gli ingranaggi del cuore.





Non c'è amore più forte di quello di una madre e questo romanzo ne è testimone. Giuditta si ritrova sola con due gemelle da crescere, completamente diverse tra loro, Ariele dolce, sensibile e sensitiva nei sogni che fa, ha paura del mondo e anche di sé stessa. Rebecca invece è forte, ribelle e senza un pelo sulla lingua. 
I loro problemi nascono tutti dall'essere ebree ai tempi di Mussolini. C'è solo una soluzione per salvare le figlie e la madre preferisce dividersi tra loro che perderle entrambe. Questo cambia il futuro delle bambine, una continua ad essere la brava e ubbidiente ragazza, in un nuovo posto e con un nuovo nome. La seconda invece si ritrova ad avere a che fare con il peggio, il numero tatuato sulla pelle che la tiene ad Auschwitz la macchia più a fondo di quanto sembri, tanto che il suo carattere cambia completamente, diventa una bestia senza sentimenti, troppo ferita per potersi riaprire all'amore. Anche quando le sorelle si ritrovano non c'è spazio nel suo cuore, solo rabbia e odio.
La sua situazione è triste da leggere perché si capisce che siccome non si è sentita amata da sua madre di quell'amore puro e materno, di conseguenza non riesce a riconoscerlo attorno a sé e tantomeno concederlo. Solo Battista sembra avere una influenza positiva su di lei ma non abbastanza da non fermare la cattiveria che le si è sviluppata ad Auschwitz. Speriamo fino all'ultima pagina che qualcuno o qualcosa riesca a lenire quel dolore interno che la caratterizza e che la fa sembrare così perfida perché da una parte la disprezziamo ma dall'altra ne capiamo le paure.
Catena poi, sconvolge quanto sia uguale alla genitrice nonostante non ne sia cosciente, entrambe di una intelligenza sconvolgente, viva e artistica, che riescono a sviluppare chi dipingendo e chi creando biti. La paura dell'amore viaggia nel romanzo e influenza le scelte delle varie donne. 

Solo Ariele e Giuditta sembrano in grado di amare davvero senza paure e con sincerità. Le altre hanno deciso di buttare le chiavi del cuore e non farci entrare nessuno. 

Un bel romanzo davvero, che ci fa fare un lungo viaggio nella vita di donne (e un paio di uomini) completamente diverse tra loro, con due sole cose in comune, l'amore e la mancanza di esso.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Limonata
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 







      "Sogno di fare come i fiori nei prati, che non hanno coscienza, si schiudono al sole o bevono la pioggia, e non sanno neppure immaginare l'eventuale strappo di una mano che trancia lo stelo.".

   

3 commenti:

  1. Ciao! Complimenti per la bellissima recensione. Mi hai fatto venire voglia di leggere questo libro dalla trama intensa e interessante!😊

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  2. grazie davvero di cuore per avere recensito il mio libro. Con la tua sensibilità e intelligensa hai saputo cogliere molto ... condivido sui miei social grazie

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