venerdì 14 settembre 2018

Recensione: Antabus

Antabus
di Seray Sahiner

Editore: Neri Pozza
Prezzo Cartaceo: €16                                                          
Pagine: 144

Figlia unica di una famiglia trasferitasi a Istanbul per sfuggire alla povertà di un  paese dell’entroterra, a quindici anni Leyla viene mandata a lavorare come cucitrice nel laboratorio del signor Hayri, un conoscente di suo zio della stessa età di suo  padre. Al lavoro non tarda a scoprire che tutte le ragazze, prima di mettere piede nel laboratorio, si incipriano come pappagalli con dei belletti rossi e viola. Sono tutte innamorate di Ömer, il giovane sarto caposquadra. Leyla non può imbellettarsi  poiché il padre le vieta di farlo. Ma in capo a qualche giorno si sorprende a svegliarsi mezz’ora prima degli altri, a spazzolarsi i capelli, prima da una parte poi dall’altra, a provarsi tutti i vestiti che possiede, poiché nel suo cuore non c’è altri che Ömer.
Un giorno, però, il signor Hayri getta uno sguardo un po’ troppo profondo là dove si è aperto un bottoncino della camicetta della ragazza. Leyla si porta subito una  mano al petto, ma il signor Hayri le mette una mano sul collo e la trascina sotto un tavolo.
Secondo le tacite leggi delle famiglie tradizionaliste in quel lembo di terra, alla  ragazza non resta che piegarsi a un matrimonio riparatore con un conoscente dello zio, Remzi, un vedovo proprietario di un negozio di tessuti messo piuttosto bene  quanto a soldi.
Tra le mura domestiche, però, Remzi svela un volto persino peggiore di quello del signor Hayri. Dopo aver trascorso ore attaccato alla bottiglia, tira le tende di casa per non dare scandalo e riempie di botte la giovane moglie per un qualsiasi futile motivo.
Leyla sa di non avere via di scampo: se trovasse il coraggio di sporgere denuncia, nessuno dei vicini andrebbe a testimoniare, in fondo si tratta di questioni familiari.  Che fare allora? La risposta gliela dà Ülker, una «accompagnatrice di abbandonati» negli ospedali di Istanbul: placare il vecchio marito trattandolo, a sua insaputa, con Antabus, il medicinale usato per la cura dell’alcolismo cronico. L’Antabus, infatti, riduce il desiderio di alcol, ma bisogna usare accortezza: mai piú di mezza pastiglia e solo con l’acqua, perché può avere diversi effetti collaterali…
Opera di una scrittrice in prima linea nella battaglia per i diritti umani in Turchia, Antabus è un romanzo crudo, potente, capace di raccontare le origini profonde degli abusi nei confronti delle donne e l’anima nera di una società fortemente intrisa di violenza e maschilismo.



All'inizio del libro pensiamo che sarà pesantissimo perché tratta argomenti tremendi, lo stupro, la violenza sulle donne, l'autrice però dà una voce sarcastica e quasi divertente alla protagonista Leyla che ci lascia senza parole e colpisce ancora più nel profondo. Che sia ben chiaro, il libro è devastante, la vita di questa povera donna sottomessa prima dal padre e poi da tutte le figure maschili che entrano nella sua vita ci lascia con una sensazione di fallimento totale della società e una pena terribile per le donne che si ritrovano ancora oggi nella stessa situazione. Una figura stupenda é quella di Ulker, questa donna che spunta dal nulla sempre quando serve, che é come un angelo un po' particolare per Leyla, l'unica che riesce a rimetterla in riga quando lei stessa rischia di farsi contagiare dal male e dalla cattiveria che la circonda.
Un libro a mio parere scritto benissimo, con uno stile tragicomico che lo rende indimenticabile, senza un tocco di stereotipo o storia già sentita ma solo la reale pena di questa povera donna che già dall'inizio sappiamo non avere scampo al suo destino. Uno degli aspetti peggiori a cui pensare 
é l'indifferenza della gente, che sapeva e non faceva nulla, che sentiva e non denunciava ma anzi, la abbandona a sé stessa oni volta. 

Veramente un libro stupendo che scorre veloce come l'acqua che però si fermerà con noi per parecchio tempo, assolutamente consigliato.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Succo d'ananas
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 








      "La benevolenza del lupo è tenere l'agnello tra le fauci, certo..".

   

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