venerdì 12 ottobre 2018

Recensione: La collezionista di storie perdute



La collezionista di storie perdute
di Ann Hood

Editore: Newton Compton
Prezzo cartaceo : € 12,00
Pagine: 379


Il libro dell'anno per il Wall Street Journal
Autrice bestseller del New York Times

Dopo venticinque anni, il matrimonio di Ava è naufragato e lei si ritrova improvvisamente sola, con i figli lontani, presi dalle loro vite. Per tenersi impegnata, entra a far parte di un book club, sperando che la passione per la lettura possa aiutarla a stringere nuove amicizie. Quell’anno il gruppo di lettura chiede a ogni membro di presentare agli altri il libro che si è rivelato più importante nel corso di tutta la vita. Ava si mette alla ricerca di un libro a cui da bambina era molto affezionata e di cui ricorda nitidamente alcuni passaggi. È stato il libro che l’ha aiutata a superare il trauma della morte della madre e della sorellina. Intanto Maggie, la figlia di Ava, è a Parigi, impegnata in una relazione che la consuma con un uomo molto più grande di lei. Risalire al misterioso autore e ritrovare il libro sarà un’avventura che rivelerà segreti nascosti nel passato e aiuterà tanto Ava quanto Maggie a ripartire da un nuovo inizio.

Il libro dell'anno per il Wall Street Journal
«È un piacere leggere questo romanzo, e di sicuro sarà scelto da moltissimi book club.»
USA Today
«Un commovente punto di vista sul rapporto complesso di una madre con i figli cresciuti, trasformato magistralmente in materiale narrativo.»
People
«Un libro che si può leggere in un’infinità di modi: per prima cosa, è molto piacevole; in secondo luogo, è pieno di citazioni; terzo, è di grande ispirazione.»
Bookreporter



Romanzo di debutto nel mercato italiano per Ann Hood, “La Collezionista di storie perdute” sarà sicuramente apprezzato da tutte le lettrici accanite che hanno una smisurata, talvolta persino irrazionale passione per i libri e soprattutto per i libri che parlano di libri! La storia si sviluppa seguendo diversi punti di vista ma mantiene come fulcro la protagonista Ava e le varie vicende della sua vita che la vedono figlia, mamma, moglie e donna di mezz'età abbandonata, dal cuore spezzato e libera di innamorarsi ancora – di un uomo si, forse – ma specialmente della sua vecchia passione, la lettura. Il titolo originale è “The Book that Matters Most” riprendendo il tema del bookclub a cui Ava si unisce all'inizio del romanzo: le viene chiesto di scegliere il libro che ha avuto più valore e importanza nella sua vita ed è questo l'espediente che inizia la sua avventura alla ricerca della scrittrice del libro, ma soprattutto di sé stessa. Ann Hood dà la sua interpretazione dei conflitti interni di una donna matura costretta a raccogliere i pezzi di sé stessa dopo che il suo matrimonio va in frantumi, a preoccuparsi dei figli a distanza tentando di convincersi che stiano bene, spinta dalle circostanze ad affrontare la realtà del suo presente e le domande del suo passato così da poter scrivere una nuova pagina della sua storia, una in cui è semplicemente Ava.
Trovo il titolo inglese molto più interessante dell'ormai sgualcita ripetizione dei titoli di narrativa italiana, in cui se non si “colleziona” qualcosa si ha a che fare con spezie varie, fiori vari e banali frasi sdolcinate. Non c'è più corrispondenza tra titolo e storia, nessuna originalità e scorrendo i titoli in libreria, molti di questi farebbero pensare che si tratti di una collana dello stesso autore e della stessa casa editrice... e invece è una moda/epidemia trasversale. Non si potrebbe tentare, nel tradurli, di rimanere fedeli al gusto dei titoli originali e quindi trasmettere anche in italiano le idee e immagini che evocano, invece di stravolgerli?
Detto questo, per quanto riguarda il romanzo in sé stesso, è una storia gradevole, si segue bene e mantiene l'interesse del lettore saltando tra presente e passato, tra madre e figlia così da evitare di annoiare con una temporalità lineare che evidenzierebbe, forse, un leggero appiattimento di trama. Non l'ho trovato un fenomeno di narrativa, ha uno stile non unico ma certamente moderno e conforme al gusto prevalente del panorama letterario odierno, ed ha un intreccio piacevole se non esattamente innovativo.
Sicuramente una lettura rilassante, che scorre facilmente e non richiede troppa concentrazione...visto che siamo in ottobre, più che da spiaggia lo definirei da giornata piovosa sul divano.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Tè verde all'arancia
Formato consigliato: E-book
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




"Allora ci sfuggì, ma non importa domani correremo più veloce, distenderemo le braccia più lontano. "


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