mercoledì 20 febbraio 2019

Recensione: Il peso della neve


Il peso della neve
di Christian Guay-Poliquin

Editore: Marsilio
Prezzo edizione cartacea:
 € 17,00
Prezzo ebook: €9,99
Pagine: 247
Titolo originale: Le poids de la neige


In seguito a un brutto incidente, un uomo si ritrova nella stanza di una casa in mezzo alla neve. Ha le gambe paralizzate ed è in balia di un vecchio che non conosce. Il misterioso signore gli cura le ferite, gli prepara da mangiare e fa quel che può per riscaldare e illuminare l’ambiente, perché l’energia elettrica è saltata a causa di un improvviso e generalizzato blackout. Ma nonostante l’apparente dedizione, il vecchio rimane un enigma per il suo paziente: potrebbe nascondere qualunque segreto, potrebbe nutrire istinti violenti, potrebbe essere capace di un gesto inconsulto. Come se non bastasse, inquietanti personaggi dai nomi biblici fanno visita ai due uomini portando viveri e notizie dal villaggio vicino, ma neanche loro sembrano persone di cui fidarsi. Con il livello della neve, sale anche la tensione. Di fatto, quella casa immersa in un mare di ghiaccio è una trappola senza uscita, proprio come lo era il labirinto per Dedalo e Icaro. Prigionieri dell’inverno spietato, delle minacce esterne, ma soprattutto l’uno dell’altro, i due possono solo sperare di procurarsi delle ali metaforiche e provare a volare. A patto che l’ambizione non si riveli una condanna. Acclamato da pubblico e critica come la nuova promessa della letteratura canadese, Christian Guay-Poliquin dà vita a un raffinato thriller psicologico che in realtà è molto di più: la storia di una guarigione ma anche di una crescita, di un rapporto tra generazioni che nasce e si evolve in modi inaspettati e in una condizione ambientale estrema; la storia dell’isolamento forzato di due persone e di un’intera comunità, che si trova a fare i conti con bisogni primari e istinti elementari; la storia dell’eterna sfida tra l’uomo e una natura selvaggia, sublime e ostile, salvifica e fatale.



Una storia, direi, apocalittica.
Neve, neve e ancora neve, che continua a cadere incessantemente. Freddo e inquietudine.
L'autore canadese, Christian Guay-Poliquin, ha un talento raro nel trasferire al lettore le emozioni dei protagonisti del libro. Attraverso le parole, come un pittore con pennello e tavolozza, riesce a far immaginare lo scenario in cui si svolge il racconto. E sempre con le parole riesce a descrivere i personaggi che incontriamo nella storia tanto che leggendo si riesce quasi a vederli: un giovane salvato da un incidente e gravemente ferito. Matteo, un uomo rimasto intrappolato tra le montagne e che con una perseveranza invidiabile, fa di tutto per mantenere la lucidità e non impazzire.
Avrete notato che non ho citato il nome del giovane. Non viene mai nominato, non ha un nome. Dal villaggio poco distante vengono a turno vari personaggi, tutti con nomi biblici - Maria, Giona, Giuseppe, Giosuè - chi a portare i viveri, chi a curare, chi a dare notizie.
La storia si snoda attraverso un terribile inverno, in un villaggio senza nome, dove i contatti con il mondo esterno sono praticamente inesistenti, a causa della neve che continua a cadere senza posa e alla mancanza di elettricità. Il giovane è stato affidato a Matteo che, anche se con una certa riluttanza ,lo cura con costanza e dedizione. Matteo parla, racconta, cucina, lava, cambia le medicazioni e dà le medicine al giovane. Che non parla mai. Non si lamenta, ma non apre bocca. Sono intrappolati in una convivenza forzata e il rapporto tra i due non si sa dove porterà.
Un thriller psicologico, dove i dialoghi, mai virgolettati, scorrono insieme alla trama, mescolati agli eventi. E la tensione cresce pagina dopo pagina.
Sono contenta di avere scoperto questo autore, al suo secondo romanzo. Ha uno stile di scrittura apparentemente semplice ma molto intenso. Mi ha fatto venire in mente libri come La strada di Corman McCarthy. Altamente consigliato a chi è alla ricerca di un thriller diverso.



Durata totale della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata: una tisana calda e rilassante
Formato consigliato: cartacea
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autore: Christian Guay-Poliquin




   
   "La neve regna sovrana. Domina il paesaggio, schiaccia le montagne"


  

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