martedì 22 maggio 2018

Recensione: A Bordeaux c'è una grande piazza aperta

Uomini che restano
di Hanne Ørstavik

Editore: Ponte alle Grazie
Prezzo cartaceo: € 16,00
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 224
Genere: Narrativa Moderna
«Un vero capolavoro, che mostra il controllo assoluto dell’autrice sulla scrittura. Hanne Ørstavik racconta i desideri carnali, il sentirsi traditi, in una prosa senza veli e sicura, alla quale è impossibile resistere. A tratti si è lì, nel corpo del narratore.» - Expressen - Norvegia
«I libri di Hanne Ørstavik sono caratterizzati da grande rigore e precisione, ma i panorami su cui l’autrice concentra la sua indagine sono insondabili. Descrive tutte le tappe che portano al malessere del cuore, tutti i suoi viaggi senza meta. Ogni paragrafo trova una sua collocazione in un’architettura del dolore, che tuttavia è miracolosamente leggera [...]. L’arte della Ørstavik è legata al movimento, alla sua capacità di coniugare emozioni contrastanti e pensieri perturbanti. Come un abbraccio sensuale.» - Le Monde - Francia
«La scrittura della Ørstavik è sempre molto concreta, sensuale e lirica, di qualsiasi cosa parli, ma soprattutto quando racconta del corpo, del sesso, del desiderio e dell’urlo dell’erotismo.» - Berlingske Tidende - Danimarca

 MI VUOI INCONTRARE
 Così incomincia questo romanzo, il primo a essere tradotto in italiano di Hanne Ørstavik, una delle voci più importanti della narrativa nordica contemporanea. È possibile incontrarsi? Incontrare l’altro, incontrare sé stessi, essere vicini, essere vivi, insieme? Con una prosa concreta ma sensuale, lirica e allo stesso tempo austera ed essenziale, Ørstavik indaga nelle pieghe più profonde e oscure del desiderio, del corpo, della carne e dell’anima. Osserva con precisione appassionata ma implacabile i movimenti che ci fanno avvicinare agli altri e che ce ne allontanano, nel grande spazio aperto dell’esistenza.
 Un romanzo nuovo e luminoso, sull’amore, il desiderio, la nostalgia e il dolore.











Ruth è divorziata ed ha un figlio: se qualcuno le avesse detto che avrebbe contattato l'autore di un libro per il quale si era presa una cotta non ci avrebbe creduto, non poteva trattarsi di lei. Allora chi era quella donna in viaggio con la speranza nel cuore e l'adrelina nelle vene che si sta dirigendo verso la casa di uno sconosciuto di nome Johannes? Lui però non è come se lo aspettava, è restio, schivo verso qualsiasi contatto intimo e allora perchè non riesce a fare a meno di lui? cos'è questa ossessione che la anima e la fa dipendere da quest'uomo? Hanne Orstavik ci porta nella mente di Ruth, che si mette a nudo con le sue contraddizioni, le sue paure e il suo flusso ininterrotto di coscienza che sembra inarrestabile. Non ci troviamo di fronte ad un romanzo qualunque, la storia di Ruth non è facile come si come non lo è lo stile narrativo dell'autrice che si discosta notevolmente dai romanzi d'oltreoceano che siamo soliti leggere. I pensieri di Ruth ci assalgono e ci travolgono con la loro immediatenza, l'emergenza che si coglie nel groviglio di pensieri è ustionante: il lettore capisce immediatamente che Ruth ha bisogno di essere compresa, capita ed amata. E' chiaro che Johannes non è l'uomo per lei ma è inspiegabile come non riesca a smettere di vederlo, di dipendere dalla sua presenza e dai suoi gesti come se la sua stessa esistenza dipendesse dall'essere notata, accarezzata e compresa da lui. L'autrice ha uno stile narrativo evocativo e potente, i sentimenti di Ruth a volte delicati a volte potenti ci colpiscono ad ondate, nulla viene taciuto, niente viene messo in ombra abbiamo libero accesso all'anima di Ruth. E' stata un'esperienza intensa la lettura di questo romanzo, conoscere la sua protagonista e accarezzare la sua parte più intima è stato disarmante. Un'ottima prova, un romanzo non banale che sicuramente attirerà chi è in cerca di qualcosa in più.


Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: Tè al karkadè
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni






"La piazza aperta dove sono dondola, oscilla da un lato all’altro, si crepa, vedo che la piazza aperta è un posto nel mio corpo, un posto in me. "


   

                                        

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