venerdì 4 gennaio 2019

Review Party: Ho sposato un maschilista

Buongiorno cari lettori, 
che il 2019 sia un anno pieno di gioie e soddisfazioni, dentro e fuori dalle librerie! 
Come state? Vi siete ripresi dai festeggiamenti di Capodanno e siete pronti a partire alla scoperta delle meravigliose storie che ci riserva questo nuovo anno? 
Allora tenetevi pronti a segnarvi un titolo che non potete assolutamente perdervi quest'anno!







Ho sposato un maschilista
di Joanne Bonny



Editore:  Newton Compton
Prezzo cartaceo: 10 € 
Prezzo ebook: 2,99€
Pagine: 512
Genere: commedia romantica



Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?




Prima recensione del 2019, anche se questo tecnicamente per me conta come ultimo libro letto nel 2018. Me lo sono divorata in treno, mentre raggiungevo il luogo in cui avrei trascorso il Capodanno (eh già, strano ma vero sono riuscita a regalarmi una mini vacanza per ricaricare le pile prima del delirio dei prossimi 12 mesi), sghignazzando sotto il collo alto del maglione e nascondendo le mie risate con finti colpi di tosse. Dal titolo mi pareva che si trattasse di una lettura dotata di un discreto grado di frivolezza, ideale per tenermi compagnia durante le mie sei ore di viaggio. Una incallita femminista iscritta da alcuni amici come concorrente ad un reality show più trash di qualunque cosa vada in onda su canale cinque il pomeriggio? Proprio il genere di lettura leggera che mi aspetto possa tenermi più compagnia della signorina di Trenitalia che annuncia le fermate e che mi faccia divertire di più della signora ormai non più giovincella che si è seduta di fronte a me e che ancora non ha capito come si ascoltano i messaggi vocali su Whatsapp.
E così, fermata dopo fermata, mi sono lasciata trasportare in questo reality show in cui bisogna trovare la perfetta mogliettina per uno dei playboy più ricercati d'Italia, tale Marco Bernardi, un figlio di papà su cui perfino Wikipedia ha difficoltà ad elencare qualche pregio, uno sciupafemmine che "tutte lo vogliono e tutte lo cercano". E la povera Emma Fontana, direttrice di una rivista dedicata all'empowerment femminile, pronta per ritirare il premio "Femminista dell'Anno" si ritrova catapultata nella competizione a telecamere accese per conquistare il suo cuore, in una sorta di The Billionaire de noartri. Ora, dovete sapere che io alla povera Emma ho voluto un gran bene fin da subito, e vi confesso che non so come abbia fatto per la metà (no, diciamo tre quarti) delle volte a non decidersi a mandare tutti al diavolo ed andarsene da quel circo mediatico.
C'è da dire che però lei non si trova lì solo per evitare di sborsare la mega penale prevista per chi è selezionata ma si rifiuta di partecipare, né per godersi una vacanza a cinque stelle come ha cercato di dar da bere a tutti quelli che le hanno chiesto perché fosse lì. No no, lei ha in testa una missione importante, peccato che in certi momenti Marco rischi di fargliela dimenticare. Già, perché per Marco Emma è una sorta di mistero: cosa ci farà mai una come lei lì, che non cerca la fama o i riflettori? Lei che è così diversa dalle altre concorrenti pare avere qualcosa che di certo intriga il Bernardi... anzi, i Bernardi, visto che anche il fratello maggiore di Marco sembra restare ammaliato da Emma....
La sorpresa maggiore di questo romanzo, però, non è la fantasia sconfinata dell'autrice nell'immaginarsi prove sempre più assurde a cui dovrà sottoporsi la povera Emma (e comunque la mia preferita è quella del paracadute). Ciò che più mi è piaciuto - e che forse meno mi attendevo - in questo romanzo è la sottile riflessione che avvolge il movimento femminista e le relazioni tra donne in un contesto competitivo. Non voglio svelarvi troppo, ma vi posso assicurare che questo libro si è rivelato ben più di una semplice lettura frivola, e nasconde tra le sua e pagine una arguta riflessione su ciò che il femminismo dovrebbe essere realmente. Insomma, una lettura di quelle da segnarsi assolutamente nelle agende nuove di zecca nelle liste di "libri da leggere assolutamente quest'anno".




Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata:  Sprite
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Joanne Bonny











Venti ragazze, chiuse in una villa, devono contendersi il cuore e il portafoglio di un giovane riccone affrontando prove e gareggiando una contro l’altra.”
“Ma che idiozia sessista!” sbraito.
“Assolutamente.”
“E quindi?”
“Ti ci abbiamo iscritta.”



Che ne dite, vi stuzzica?



A presto!


                                            

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