mercoledì 30 gennaio 2019

Recensione: Baudelaire, dal fango all'oro

Baudelaire, dal fango all'oro

di Stefano Agosti

Editore: Il Saggiatore
Prezzo Cartaceo: € 21
Pagine: 161

«Mi hai dato il tuo fango e io ne ho fatto oro» scrive Baudelaire nell’Ébauche d’un épilogue, un unico verso a custodire un’intera dichiarazione di poetica: la scoperta dell’oro della poesia nel cuore del prosaico – negli inferi dei bassifondi, fra i demoni celesti delle città –, l’immersione negli abissi dell’eros e dell’ebbrezza, in una noia fisica e metafisica che trova il suo atroce riscatto nella bellezza. Soprattutto, la ricerca del verso come parola alchemica, formula filosofale per le infinite metamorfosi della materia: metafore, sinestesie, comparaisons che tramutano lampade in sguardi sanguinanti, parole in fate dagli occhi di velluto, languidi baci in liquidi cieli disseminati di stelle.
Grazie a un’eccezionale contiguità con il testo di Baudelaire, Stefano Agosti mostra come questa sostanza mutante – scaturita da una delle più potenti pulsioni emotive mai registrate dalla letteratura – si riversi in una struttura geometricamente ordinata, segnando l’ingresso della poesia lirica nella modernità.
Leggere questo testo, che di Les Fleurs du Mal costituisce un indispensabile contrappunto critico, significa ripercorrere la nervatura portante del grande Canzoniere dell’era moderna: «l’istanza flagrante, dirompente, grondante del “moi”» che governa gli itinerari pseudobiografici del poeta, i momenti in cui il significante si solleva alle più pure manifestazioni di musicalità e in cui una violenza espressiva inedita si infiltra nei moduli di una suprema elaborazione formale. È un movimento nelle profondità di un’opera scritta da Baudelaire con tutto il suo cuore, tutto il suo odio, tutta la sua religione e la sua tenerezza, che nella lettura di Stefano Agosti giunge intatta al lettore contemporaneo.



Uno studio molto approfondito del lavoro di Baudelaire. 
Il testo è diviso in due parti, la prima dedicata alle forme e alle figure dell'opera, la seconda ai diversi piani di analisi, il punto di vista critico di Agosti, ci evidenzia dettagli e punti di vista poco analizzati in passato.
Ho trovato molto interessante il capitolo riguardante l'eros, come esso sia nascosto tra le righe e mascherato dalle parole e come alle volte sia connesso al macabro, all'omicidio, alla putrefazione e scateni delle ambivalente nello scrittore. 
Stupende le analisi sulla raffigurazione del corpo femminile, la passione del poeta per Jeanne Duval e la maestria nelle parole anche solo nella descrizione di un bacio. Forse i passaggi riportati solo in francese sono un pochino ostici da seguire ma per poter seguire la metrica e il naturale movimento del testo, questo era forse l'unico modo per riportarlo. 
Sicuramente non è un testo semplice, è consigliato a chi già conosce Baudelaire e vuole approfondirne lo studio. 


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Vino rosso
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 






      "Tes deux beaux seins, radieux
Comme des yeux"

   

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